Discorso Messa Pontificale San Giovanni (24-06-2005) Stampa

Discorso introduttivo in occasione della Messa Pontificale del 24 giugno 2005, solennità della natività di San Giovanni Battista, patrono di Acitrezza

 

 

         Eccellenza Reverendissima, Gentili autorità civili e militari, fedeli di Acitrezza, carissimi amici qui convenuti in questo giorno di festa.

         Il momento centrale di questo lieto evento è la celebrazione dell’Eucaristia. È qui che incontriamo Cristo Signore, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. È qui che ci lasciamo raggiungere dalla sua Parola e ci nutriamo del pane di vita. Nell’Eucaristia incontriamo il vero Agnello, indicato da Giovanni il Battista. Questa santa Eucaristia ci rende un cuor solo e un’anima sola, animati da un’unica fede nella condivisione di un unico amore. Oggi ci sentiamo più uniti attorno al nostro santo patrono e soprattutto attorno a Gesù Eucaristia, sorgente di unità. Con questo spirito salutiamo gli amici trezzoti di Mar del Plata, in Argentina, di Galvestone, negli Stati Uniti e di altre parti del mondo collegati con noi grazie alla diretta internet curata dai giovani del Centro Studi Acitrezza.

         Saluto cordialmente i confratelli qui presenti, sacerdoti originari di Acitrezza, amici o che hanno svolto il loro ministero qui tra noi, ed in particolare i miei predecessori, Mons. Alfio Coco, del quale abbiamo festeggiato i novant’anni, e don Salvatore Coco.

         Eccellenza reverendissima, La ringraziamo per aver accolto il nostro invito a presiedere questa santa Eucaristia. Abbiamo avuto modo di conoscerLa quando esercitava il suo ministero nell’Arcidiocesi di Catania. Più di ogni altra cosa abbiamo ammirato la sua capacità di comunicazione e il desiderio di portare il lieto annuncio della fede in un contesto sociale alquanto complesso e articolato. Siamo lieti di accoglierla in questa nostra cittadina che fa da ponte tra le due chiese di Acireale e Catania. Ci benedica, eccellenza e ci confermi nella fede perché la nostra vita sia come quella del Battista, luce che rischiara e lampada che arde, per portare nel nostro tempo la fiducia e la speranza di cui il mondo ha tanto bisogno.

 

Don Giovanni Mammino

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